Era nell’aria la decisione che poterà malcontento fra i clienti NETFLIX. L’azienza di streaming video è decisa ad interrompere la possibilità di condivisione dei contenuti a disposizione nel suo parco fra gli utenti sotto lo stesso account. La società californiana sta pensando di predisporre un sistema automatizzato di creazione password automatica ad ogni accesso. Questo comporterebbe un utilizzo “singolo” per ogni accesso negando così ad amici e parenti, di poter usufruire quasi gratuitamente dei costi dell’abbonamento. Ma vediamo gli ultimi sviluppi, rispetto a quanto riferito circa un mese fa.
Il timore è fondato: Netflix vacilla di fronte alla concorrenza
Amazon Prime e Disney channel scaltri ed aggressivi da mesi hanno messo a dura prova la clientela storica del colosso americano. La permanenza in vetta a questa classifica di gradimento, che fa opzionare per l’una più che altra, ha una forte dipendenza sui capitali investiti per aggiudicarsi i diritti dei contenuti. Diritti che hanno un costo non indifferente e che determinano nell’economia generale di un’azienza quotata in borsa seri dubbi sulla vitalità dell’impresa in se per se. Un’Azienda è sana se ci sono utili, questo concetto è radicato e lo conoscono anche le pietre. Per questo motivo i dirigenti di Netflix hanno commissionato uno studio per stabilire l’incidenza di questo uso comune di condivisione account ed i danni che si sono propagati consentendo agli utenti di praticare abitualmente la “divisione” dei costi per sostenere un account, in famiglia, fra amici e conoscenti. Sarà la svolta finale questa che precluderà questa possibilità ? Lo veniamo ad analizzare qui di seguito.
Le perdite quantificate sono numeri non da poco
Sono ben tre miliardi di dollari la stima che Netflix ha operato attraverso questo studio causata dalla condivisione dell’abbonamento. Statisticamente si è arrivati a provare che la condivisione avviene nella fascia di età media fra i 30 ed 40 anni per cui l’incidenza ricade su ben oltre il 60% degli abbonati che si prefiggono di accedere all’account in modo condiviso abbattendo così i costi e generando perdite ed introiti all’azienda non più trascurabili.
Con un danno economico di questa entità sarà complicato per Netflix permanere a lungo a capo della classifica. La fase di studio non era stata completata a causa della pandemia ed aveva visto un momento di stasi, anche perchè il lockdown casalingo aveva dato respiro ed anche incassi di un certo riguardo, ma la ripresa di una condizione sociale più normale ed una situazione più allentata ha riportato a galla i problemi solo rimandati. Netflix è decisa più che mai a muovere guerra ai “falsi” abbonati per riequilibrare il sistema.
Vedremo in avanti nei prossimi mesi quali scelte verrano adottate… di certo è un campo minato a mio avviso, perchè se da un lato si cerca di riportare sulla correttezza l’uso di un sistema ideato “ad personam”, dall’altro la volubilità dell’utente medio, vista la tanta e variagata concorrenza, è da tenere in conto e ponderare una scelta al meglio possibile per non scontentare nessuno e non vedere bruciare gli intenti e propositi da capolista classifica perdendo inesorabilmente clienti.